Hurtigruten: in alcuni luoghi del mondo la forza della creazione è stata più generosa. Un esempio può essere la Costa Norvegese, rotta dell’Hurtigruten, “Il viaggio più bello del mondo” come viene orgogliosamente definito dalle compagnie di navigazione che gestiscono il Postale dei Fiordi. Un itinerario in cui raramente gli occhi possono riposarsi, perché le impressioni si susseguono senza fine.
Hurtigruten Group nasce all’inizio del 2006 dalla fusione delle due storiche compagnie di navigazione OVDS e TFDS, che operano da 120 anni lungo la costa norvegese sulla rotta del “Postale dei Fiordi”. Per 365 giorni all’anno, 11 navi percorrono la hurtig-ruten, la rotta veloce che tocca 34 porti in 6 giorni tra Bergen e Kirkenes, tracciata a fine ‘800 dall’ammiraglio Richard With.
Oggi la flotta Hurtigruten è composta da sedici moderne navi, impiegate in Norvegia, alle isole Svalbard, in Groenlandia e in Antartide, per offrire ai viaggiatori di tutto il mondo un’esclusiva selezione di crociere esplorative.
Anche le navi dell’Hurtigruten appartengono ad una categoria a sé, un attraente mix di lussuose navi da crociera e normali imbarcazioni che trasportano abitanti del luogo e merci da uno scalo all’altro. La flotta comprende 16 navi, la maggioranza delle quali costruite negli ultimi anni.
Erik il Rosso le diede il nome di “terra verde” quando, esiliato dall’Islanda nel 982, ne toccò le coste meridionali liberate da ghiaccio e neve per il disgelo primaverile. Un viaggio in questa terra rappresenta un’esperienza unica per chi cerca il contatto con una natura primigenia ed incontaminata, caratterizzata da paesaggi, tra i più suggestivi al mondo, avvolti da colori contrastanti: il bianco accecante degli immensi ghiacciai, l’azzurro intenso degli iceberg, il blu profondo del cielo terso e l’emozionante luce del sole a mezzanotte. Un viaggio che è anche incontro con il popolo inuit. Provenienti dalle regioni dell’Asia centrale e sopravvissuti adattandosi a condizioni di vita estreme, gli Inuit hanno trovato nella caccia alle balene, alle foche e ai trichechi, attività che ancora oggi rappresentano un’importante fonte di reddito. Un incontro con antiche usanze che si esprimono attraverso l’artigianato, le danze e l’abbigliamento tradizionali, tutte manifestazioni di un tessuto sociale e culturale ancora vivo. Vivo come lo splendido ambiente naturale che le circonda, dove regnano incontrastati l’orso polare, la foca, il tricheco, la balena, la renna e il bue muschiato. Vivo come la baia dell’isola di Disko, uno dei luoghi più spettacolari al mondo, dove immensi iceberg si staccano dalla calotta glaciale per tuffarsi in mare.
Svalbard, in antica lingua islandese, significa “Terra dalle coste fredde” mentre Spitsbergen, il nome che le impose il navigatore olandese Barents “Terra dalla cime appuntite”. Oggi Spitsbergen è il nome della maggiore isola di questo arcipelago. Nel significato dei suoi nomi si trova la sua essenza: isole rocciose, in gran parte ricoperte da ghiacciai, montagne che superano i 1000 metri di altezza. Durante la luminosa estate, con il sole sempre al di sopra dell’orizzonte, si sviluppa la ricca e variegata flora artica mentre le isole si popolano di milioni di uccelli che vanno ad aggiungersi alla straordinaria fauna locale fatta di renne polari, pernici bianche, volpi artiche ed orsi bianchi. Un ambiente straordinario che si potrà apprezzare al meglio a bordo della Polar Star, un autentico rompighiaccio, e della Nordstjernen, la veterana della flotta Hurtigruten. Qualcosa di più di una navigazione, un’esperienza meravigliosa ed indimenticabile.
Terre alla Fine del mondo, paesaggi incontaminati, spazi infiniti dove il turismo tor na ad essere ‘viaggio’, un pò avventura e un po’ scoperta. Eccovi alcune informazioni circa le destinazioni. La Patagonia cilena si confonde, all’imbocco dello stretto di Magellano, con la Patagonia argentina. Solo qualche auracaria spezza l’arida pianura ed il clima si caratterizza per le limitate escursioni termiche. Il Continente antartico, copre circa il 10% della superficie terrestre e solo il 2% del suo territorio non è coperto dai ghiacci. L’Antartide è una terra di estremi: è considerato il continente più freddo, il più ventoso ed il più secco. Le stagioni sono sostanzialmente due, una da ottobre a febbraio quando si giunge a 24 ore di luce e da marzo a settembre quando l’oscurità dura quasi tutto il giorno. Le temperature sono basse ma il freddo non è così intenso come sembrerebbe soprattutto per la mancanza di umidità e perché varie zone sono protette dai rilievi. Le zone accessibili al turismo sono quelle vicine al mare che mitiga ulteriormente il clima.
Unica e particolare in inverno indimenticabile in estate, la navigazione costiera in Norvegia è difficilmente paragonabile a qualunque altro viaggio. Grazie alla corrente del golfo, il mare resta sgombro dai ghiacci per tutto l’anno, permettendo così ai piccoli e grandi villaggi della costa di continuare le proprie attività. In inverno l’atmosfera è un concentrato di sensazioni, di rumori ovattati: procedendo alla velocità di 15 nodi c’è il tempo necessario per ammirare le luci invernali e per rendersi conto che l’attività del paese è quanto mai viva. L’Hurtigruten rappresenta il treno marittimo, una sorta di collegamento fra tutte le comunità della costa. In primavera, con il ritorno del sole, i colori si fanno incredibilmente brillanti ed il sole resta alto per lungo tempo. Continuando verso l’estate, nel mondo del Sole di Mezzanotte, si naviga praticamente sempre in condizioni di luce diurna ammirando i paesaggi con sfumature suggestive in particolare all’alba e al tramonto.