Messina e lo Stretto sono una cosa sola. Luogo fatto di luce e d’acqua che scorre cangiante in direzioni opposte, simile a un fiordo nordico dove il vento non ha mai pace e il mare si insinua blu e profondissimo. Messina domina questo spettacolo incantato avvolta nei suoi colori mai uguali; essa è crocevia di un traffico intensissimo da e per il continente, e anche per questo non è città che si sveli agli occhi del turista distratto. Occorre visitarla con la curiosità colta dei viaggiatori d’altri tempi, allora essa svela una straordinaria ricchezza d’arte, di civiltà e di tradizioni. Messina considera del tutto scontato il fatto di possedere uno degli scenari più belli al mondo, così come non ostenta i preziosi tesori d’arte custoditi nelle sue chiese, e nei suoi palazzi. Occorre perciò, al visitatore, uno spirito indagatore e la voglia di ricostruire come in un mosaico i tasselli di un passato glorioso.
Un soggiorno a Messina, infine, risulta strategico per chi voglia agevolmente scoprire la più parte dei luoghi affascinanti che le fanno corona appena oltre il mare o nell’entroterra. In poco tempo si raggiungono Taormina e Milazzo, Tindari e le Isole Eolie, il versante nord dell’Etna e i boschi dei Nebrodi. L’originaria popolazione di Zancle viene però sopraffatta da altre genti provenienti dalla greca Messenìa, ed è così che il nome del sito muta in Messene (secV a.C.). Tale nome resiste fino a quando la città viene occupata dai Mamertini, mercenari campani già al soldo di Siracusa (sec.III a.C.). Roma, chiamata in Sicilia da Messina, origine della prima Guerra Punica, vi si lega con uno speciale trattato facendo di Messina (questo il nome romano) un porto militare e un attrezzato scalo commerciale. I primi re normanni fondano il palazzo reale di Messina e il monastero del SS. Salvatore, attrezzato con un importantissimo “scriptorium” in cui si producono e conservano preziosi codici: segni di prestigio e cultura, rispettivamente, alla base della fisionomia autonomistica della città rispetto al regno di Sicilia e dell’insofferenza per il ruolo egemone di Palermo nell’Isola. Con le imprese oltremarine connesse alle Crociate, Messina, ulteriormente fortificata da Riccardo Cuor di Leone, è un porto fondamentale per il viaggio delle armate occidentali in Terra Santa.
Un catastrofico sisma, nel 1908, vibra un colpo mortale alla città. Quasi 70.000 cittadini muoiono… Messina rinasce ancora, questa volta nelle vezzose forme dell’architettura eclettica dei primi del Novecento, ma l’ultima prova le tocca in sorte sotto forma di devastanti bombardamenti alleati, nell’estate del 1943. Messina ripete le gesta di quelle città che più volte distrutte, risorsero come dalle loro stesse ceneri. E’ vero, poco rimane nei monumenti della sua civiltà antica, e di Grecia e di Roma; ma le colonne d’un tempio di Nettuno, che hanno resistito alle catastrofi, reggono ancora la volta nuova della Cattedrale Cristiana, ma il suo Porto accomuna i relitti delle navi colate a picco durante l’ultima guerra con quelli delle navi cartaginesi e greche e romane e crociate e con quelle di Ruyter e dell’infelice Murat; ma Antonello e Caravaggio sorridono mesti dalle loro tele sacre.
– da Messina collegamenti con Reggio Calabria
– da Palermo SNAV, Grandi Navi Veloci, Tirrenia, Cotunav
– da Catania Grimaldi Lines, Virtu Ferries
Catania, Messina, Palermo, Porto Empedocle, Siracusa, Taormina, Trapani.