Vienna (Austria) è il glorioso lascito della dinastia asburgica, che ha controllato l’Europa per oltre 600 anni. Capitale dell’Austria, la vecchia metropoli sul Danubio ha assunto aspetti nuovi, come sempre. E’ ridiventata “In”, dopo essere stata In and Out per tanti secoli. Tradizione, cultura e vitalità formano un eccitante cocktail. Il suo incomparabile patrimonio di tesori storici , la sua produzione artistica , nonché un rinnovato e vitale ambiente culturale, ne fanno una delle mete turistiche più amate e frequentate. Vienna in fin dei conti è sempre stata così, vecchia e nuova, capitale del mondo e provinciale.
Giacomo Casanova, diceva un tempo, “Tutto a Vienna – scriveva dopo aver rischiato l’arresto per oltraggio al pudore – era bello; vi era molto denaro e molto lusso, ma v’erano grandi impacci per quanti erano devoti a Venere. Una legione di vili spie, decorate con il bel nome di commissari di castità, erano carnefici spietati di tutte le ragazze allegre”.
Se si ha ancora fame di cultura, il Museo di Belle Arti espone le opere d’arte fatte arrivare a Vienna dagli Asburgo. Il museo è esso stesso una deliziosa e ricca costruzione, e comprende una impareggiabile collezione di quadri di Rubens e Peter Brueghel il Vecchio. Non è neppure pensabile riuscire a vedere tutto in una sola visita e bisogna fare attenzione anche a non prendere il torcicollo per osservare gli stupendi soffitti decorati.
Il Museo Sigmund Freud si trova negli appartamenti dove il fondatore della psicanalisi viveva e lavorava; ci sono ancora i mobili originali, oltre a documenti, fotografie e diversi oggetti tra cui dei curiosi genitali maschili in terracotta.
Al di fuori del centro della città si trova lo splendido Belvedere, costruito per il principe Eugenio di Savoia, il condottiero italiano che sconfisse i turchi che minacciavano l’impero asburgico e l’intera Europa. Il palazzo superiore ospita oggi la Galleria austriaca, che espone tra l’altro il famosissimo “bacio di Klimt“. L’altro celebre palazzo barocco della città è quello di Schönbrunn, un tempo residenza di Maria Teresa e poi di Napoleone (che conquisto Vienna due volte). L’interno, un trionfo di eccessi rococò, aveva duemila stanze, una cappella e un teatro. Nella Sala degli Specchi Mozart eseguì il suo primo concerto reale. La Sala di Napoleone (che soggiornò saltuariamente nel palazzo tra il 1805 e il 1809) stranamente contiene un’allodola crestata impagliata. Trovare alloggi economici può essere un problema, soprattutto a Natale, Pasqua e tra giugno e settembre, quindi conviene prenotare il prima possibile. L’area migliore per passare la notte in città è quella nei dintorni di Ruprechtsplatz, Seitenstettengasse, Rabensteig e Salzgries nei pressi del canale del Danubio.
Insomma Vienna è una di quelle città, che come tutti i monumenti universali sembra ormai eterna. Come tutte le cose eterne sembra quasi un pensiero d’amore. Senza dubbio sembra che quel misticismo progressista e conservatore al tempo stesso di cui è impregnata, abbia cercato, forse senza trovarla, una malinconica dignità per gli uomini, quasi come in un valzer.
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